Amalia Rosselli è una poetessa italiana nata a Parigi da Carlo Rosselli, esule, e da madre inglese, e vissuta in Francia, Inghilterra, Stati Uniti prima di stabilirsi a Roma, dove è morta suicida. I suoi versi (ora raccolti in Le poesie, 1997) la collocano in primissimo piano nella ricerca letteraria contemporanea: Variazioni belliche (1964); Serie ospedaliera (1969); Documento (1976); Primi scritti (1980); Impromptu (1981); Appunti sparsi e persi (1983 e 1996); La libellula (1985); Sleep (Poesie in inglese) (1992); Diario ottuso (1996). La sua prosodia, fortemente innovativa, fa uso della parola affrancandola parzialmente dalla convenzione linguistica (uso consapevole del lapsus, secondo Pasolini; ridondanza spontanea della lingua, secondo Giudici). Il suo linguaggio diventa così «pozzo della comunicazione», ingorgo di febbre e di sarcasmo doloroso nell’uso sapiente di un’altissima scrittura poetica.